Fisac Cgil: “Banco Desio, poca attenzione ai lavoratori e al territorio. Non si ripagano così i sacrifici fatti durante la crisi sanitariaâ€
Per la prima volta nella storia ultracentenaria del Banco Desio non si raggiunge l’accordo tra azienda e sindacati circa il premio ai dipendenti. Lo fanno sapere unitariamente le sigle sindacali del gruppo Banco Desio, unite in questa protesta.

Elena Farina, Fisac Cgil Monza e Brianza
Le organizzazioni sindacali sottolineano, inoltre, che all’inizio della crisi sanitaria, la banca, per evitare assembramenti, obbligava i colleghi a “ferie forzateâ€.
Discussione tesa tra l’Amministratore delegato della Banca e sigle sindacali: il primo ha già fatto sapere di non essere disponibile a spostare “nemmeno di un euro gli importi propostiâ€. I sindacati denunciano unitariamente scarso impegno a trovare “una soluzione condivisaâ€.
“Si definisce accordo quando è potabile da entrambe le parti – sottolinea Elena Farina, segretaria Fisac Cgil di Monza e Brianza –. La matematica non è un’opinione, con un utile maggiore il premio di produzione deve essere maggiore. Quello proposto dall’azienda è nettamente inferioreâ€.
“Importo inferiore e nessun riconoscimento ai lavoratori per lo straordinario impegno messo in campo durante il periodo più difficile della pandemia da Covid-19. Se il premio viene stabilito in base al risultato, per quale motivo la somma da destinare al premio viene accantonata ancora prima di iniziare le trattative?â€, si chiede la rappresentante di Fisac Cgil, che aggiunge: “Malgrado le richieste del sindacato, l’azienda continua a non fornire qualsiasi dato che motivi le ragioni di importi inferioriâ€.
“Offensivi all’impegno dei colleghi sono stati gli inutili tentativi di convincere il sindacato a firmare importi fintamente superiori al 15% mischiandoli tra premio aziendale e sistema incentivante – continua Elena Farina –. Ricordiamo che il sindacato tratta premi per tutti e non solo per una parte di colleghiâ€.
Il sindacato da tempo sta criticando l’atteggiamento tipico di “una gestione aziendale paternalistica che, di fatto, impedisce il decollare di relazioni sindacali più evolute e che porterebbero a risultati concretiâ€. Motivo per il quale annuncia “una serie di mobilitazioni tese a ripristinare un dialogo sociale corretto e proficuoâ€.
“Sono preoccupata per il futuro di questo istituto che da pochi mesi ha cambiato nuovamente amministratore delegato e direttore generale, ma continua nella ricerca ossessiva delle redditività e del profitto senza ridistribuzione, confermando così la poca attenzione per i propri lavoratori, a dispetto della storia ultracentenaria della banca radicata e attenta al territorioâ€, confida Farina.
Un ulteriore elemento di preoccupazione è dato dalla discutibile gestione aziendale dei costi che, nei prossimi mesi, potrebbero ricadere sui correntisti: “Non vorremmo ritrovarci a commentare notizie di aumento di costi per i cittadini che hanno scelto Banco Desioâ€, aggiunge la segretaria di Fisac Cgil Monza e Brianza, che conclude: “Attenzione al territorio, ai lavoratori e ai correntisti per il bene della società . A questo tipo di responsabilità ci sentiamo di richiamare i vertici dell’aziendaâ€.